In questa nuova rubrica, Passione Indie: Speed dating for Ghosts sarà il primo gioco di vorrei occuparmi. D’altronde, è a suo modo rassicurante come l’attività videoludica abbia, da diversi anni, smesso di percepire la necessità di una resa grafica all’ultimo grido per riuscire a raccontare storie affascinanti. Sicuramente è possibile discutere del fatto che i videogiochi abbiano bisogno di una grafica accattivante, di modalità multiplayer e azione vertiginosa per catturare, perlomeno, l’interesse del pubblico generalista. Tuttavia, se l’obiettivo è smuovere l’animo di chi si approccia al mezzo, tutte queste caratteristiche non sono necessarie. Così, infatti, la visual novel Speed Dating for Ghosts colpisce nel segno. Una breve esperienza, con una grafica basilare, ugualmente perfetta per novellini e veterani del genere.
In Speed Dating for Ghosts,il giocatore interpreta proprio un fantasma ad un incontro di Speed Dating. Un caso piuttosto lampante di saper fornire quanto promesso in copertina. Sviluppato da Ben Gelinas, rilasciato come tappabuchi mentre era ancora impegnato a scrivere Control per Remedy, le sue intenzioni erano quelle di realizzare una breve esperienza narrativa che si concentrasse, con un’accezione positiva, su temi emotivamente carichi.
All’inizio della partita, la fluttuante Fran spiegherà le semplici regole al giocatore: sarà sufficiente scegliere una stanza per godersi una breve chiacchierata con il fantasma che comparirà, fino al suonare della campanella. Questa sancirà il passaggio ad un nuovo incontro. Dopo un paio di giri, parlando con tre differenti apparizioni ectoplasmiche, il giocatore potrà scegliere quale dei partner sia l’ideale per un appuntamento. Naturalmente, in funzione delle risposte date e la chimica tra i personaggi, il partner scelto potrà accettare o rifiutare la proposta (che succede comunque raramente).
Sebbene SDFG, dalla descrizione, possa sembrare più un simulatore di appuntamenti piuttosto che una visual novel, essenzialmente tende più verso quest’ultima. Ogni fantasma che incontreremo trascina con sé il suo bagaglio, la sua storia personale, a volte divertente, altre volte triste e, persino, oscura e inquietante. L’obiettivo del giocatore non è certo quello di corteggiare o far breccia nel cuore di chi si ha davanti, bensì rivelare le storie dietro a ogni personaggio. La scrittura non evita temi difficili come malattia o morte, bensì li elabora in maniera così personale e diretta che finisce per essere toccante.
Gli incontri si svolgono in posti piuttosto variegati, il che ha perfettamente senso, visto che i fantasmi non tendono certo a infestare i ristoranti, di solito. Capiterà quindi di trovarsi in situazioni piuttosto peculiari, dal rapinare una banca allo giocare una partita di football. Dato che tutti sono, oltre che morti, anche piuttosto soli, è davvero commovente incontrare questo cast di anime diverse, tutte desiderose di essere ascoltate. Alcune non condivideranno la loro storia facilmente, avendo bisogno di maggior tempo per sbottonarsi, altri si apriranno alla prima domanda. Concludere con successo un incontro sbloccherà la lapide di quel personaggio, insieme alla sua biografia. Una piccola ricompensa a cui dare un occhiata, prima di procedere con un altro giro.
La scrittura, pur non riuscendo a essere constantemente affascinante per tutti i personaggi, rimane avvincente; la narrazione non arriva mai a stancare, nonostante l’ambiente limitato. Impossibile non dispiacersi quando si arriverà alla fine, considerando che ci vorranno poco più di novanta minuti per vedere tutto. Successivamente, ho avuto modo di riprovare l’intera esperienza, in occasione dell’uscita dell’espansione Go to Hell. In questa, troveremo, naturalmente, alcuni nuovi personaggi da corteggiare per i nostri appuntamenti veloci, insieme ad alcune facce note. Gli incontri saranno, ovviamente, ambientati nel fantastico villaggio vacanze dell’inferno, una temperatura ideale per far sbocciare l’amore.
Alcune storie vedranno una breve continuazione dal gioco principale, ma la parte maggiore la faranno i nuovi personaggi, come il demone che tende a scomparire se non fa abbastanza festa e la discretamente inquietante strega vampiro che rallenta tutto intorno a sè. Tuttavia, l’espansione non traghetta tutte le storie verso la loro conclusione naturale, alcune domande rimarranno comunque senza risposta.
Lo stile artistico-visivo, pur nella sua semplicità, riesce efficacemente nell’immergere il giocatore in quel particolare mondo che è lo speed dating nell’aldilà. Lo sfondo dietro al personaggio parlante sarà quasi sempre a tinta unica, specialmente nel gioco principale. Ci sono alcuni minimi dettagli intorno al nostro partner, come per esempio, una candela o un bicchiere d’acqua (a quanto pare i fantasmi non bevono né caffè né vino), ma in gran parte dei casi ci si deve aspettare il character design che farà la parte del leone.
La maggior parte degli spettri hanno un aspetto a metà tra lo spaventoso e il tenero, grazie ai disegni che definiscono perfettamente la loro personalità in pochi tratti. Anche il comparto sonoro riesce a trasmettere perfettamente il carattere di ogni personaggio, come, ad esempio, Spooky Peter che suona – coerentemente al suo personaggio – come un pavimento di legno scricchiolante in una vecchia casa abbandonata, o Vera, la fumatrice, che risulta intenzionalmente fragile e nebulosa. La colonna sonora è – in tono con il resto dell’atmosfera – elettronica minimal, un perfetto tappeto musicale che non disturba l’attenzione del giocatore.
Forse è superfluo dirlo, ma Speed Dating for Ghosts si è guadagnato un posto speciale nel mio cuore. È una miscela perfetta di dibattiti sulla nostra mortalità, sull’amore, su cosa succede dopo la nostra esistenza terrena, accoppiate a piccole dosi di spirito e umorismo.
L’art design fa un lavoro straordinario nel trascinare il giocatore in un’altra realtà, così anche la parsimonia nei dettagli lascia lavorare l’immaginazione. Le differenti risposte da poter selezionare offrono alcune minime scelte con conseguenze differenti, ma non si tratta di perseguire il solito raggiungimento del “buon finale”. In Speed Dating si va solo per scoprire le storie degli amici fantasmi più, magari, commuoversi un po’. L’unica delusione – se così possiamo definirla – è una durata troppo breve che impedisce al giocatore di rimanere completamente coinvolto in storie o appuntamenti più lunghi con vari fantasmi, ma, di nuovo, quella era l’intenzione originale del creatore.
Estremamente consigliato per chiunque stia cercando qualcosa di intenso, ma, allo stesso tempo, deliziosamente suggestivo e che non richieda ore di gioco. La scrittura riesce a bilanciare il dramma personale con la commedia e riflessione sulla condizione mortale degli esseri umani. Da Febbraio 2020 è disponibile anche su Switch, cosi come su Steam e itch.io.
Grazie per la lettura.
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Grazie a Michael Caminale per l’aiuto sulla traduzione.