Quando

The Genesis Temple è stato il mio primo sito web, fondato nel 1996 – in Italiano e Inglese – dedicato a… recensioni e interviste sui videogiochi, con uno sguardo d’insieme alla storia di diverse vecchie console. Come non si cambia per sopravvivere. L’unica differenza è che, beh… ero un ragazzino!

Nonostante la mia giovine età, ero già in modalità nostalgica avanzata e, quindi, facevo orgogliosamente parte della scena di “emulazione” che si svolgeva in gran parte su vari canali IRC (chi si ricorda #emuita?) e via mail. Tenevo contatti con diverse personalità del mondo emulazione e fu così che – per quanto sia strano ripensarci – ebbi modo d’intervistare nomi come Steve Snake e Sam Pettus. Collaborai anche alla Genesis Game Guide, la G3, che Pettus manteneva e che son abbastanza sicuro sia stata usata come base per il suo libro su Sega.

Come

Nel suo stato primordiale, il Genesis Temple tirò avanti fino al 1999, quando iniziai a occuparmi di altro. Alcuni anni dopo, presi le redini, come direttore, di un sito dedicato a tutte le console 16 bit (chiamato con molta fantasia “16bit”). Rivedevo e pubblicavo recensioni di diversi collaboratori, ma trovavano spazio anche alcuni miei articoli e recensioni. Creai anche il personale “angolo dell’opinione” dove deliravo su vari titoli, mi lamentavo dei negozi ed esponevo le mie teorie su “il videogioco nell’era digitale”. Nello stesso periodo, collaboravo con diverse testate videoludiche italiane, tra cui Spaziogames, partecipando a press release di Sony e Nintendo. Nel 2007, circa, mi allontanai da quel mondo per dedicarmi completamente a un’altra delle mie (troppe) passioni: la musica. D’altronde, ero critico musicale già da un bel po’ e lo sarei rimasto per 15 lunghi anni.

Perché

È solo nel 2019 che ho avvertito la necessità di ritornare pienamente alla mia passione di scrivere per i videogiochi nella sua forma originale. Ma che nome avrei potuto dare a un blog dedicato proprio all’argomento? Come si poteva chiamare un mio spazio dedicato ad approfondimenti e miei pensieri? Beh, la scelta era facile: The Genesis Temple. Quasi vent’anni dopo, il mio “progetto dei sogni” è tornato. Il bambino che non è mai davvero cresciuto, è tornato a parlare della nostalgia e dei videogiochi meno conosciuti.

Dove

Nonostante l’idea originale fosse di scrivere semplicemente un blog, il progetto ha preso una piega differente. The Genesis Temple è gradualmente, ma naturalmente, diventato qualcosa di diverso, specialmente dopo aver notato quanto poco si parlasse di certe storie all’estero (o anche in Italia!). La sua nuova forma non è poi molto lontana da quella della versione “Geocities”: un sito dedicato alla storia dei videogiochi, con interviste e approfondimenti.

Cosa

Arriviamo così al giorno d’oggi, dove il sottoscritto – prima un semplice giornalista videoludico – ha completato la trasformazione in “storico del videogioco”: una misteriosa figura che delira tutto il giorno su quanto si stava bene prima. Scherzi a parte, per quanto mi piaccia addentrarmi tra le fosche fronde della storia, non vorrei mai dimenticare che viviamo un periodo della scena videoludica molto interessante. Tento quindi di dedicare altrettanto spazio al presente, quanto al passato, tenendo anche – magari – un occhio verso il futuro.

Domande? Curiosità? Simpatici insulti alla mamma? A voi l’apposita pagina con i contatti!

– Damiano Gerli

Logo di "Sega Zone", una sorta di Genesis Temple 2.0 mai decollato